Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi. Intervista alla scrittrice Nora Stone
Intervista alla scrittrice Nora Stone
Parlaci un po’ di te..chi è Nora stone?
Buongiorno! Sono davvero felice di essere qui a raccontarvi un po’ di me e del mio romanzo. Io sono una ragazza di 26 anni, vivo nel nord Italia e nella vita faccio l’educatrice di asilo nido, che oltre ad essere il mio lavoro è anche una grande passione. Vivo con la mia cagnolina, un labrador cioccolato, e un gatto esotico che si chiama Merlino.
Questo anno ha arricchito la mia vita di emozioni e novità, non vedo l’ora di sapere cosa mi attende per il prossimo considerando che, tra le altre cose, a fine maggio mi sposerò. Per quanto riguarda la scrittura posso dire che è una cosa che ho appena scoperto: sono sempre stata una grande lettrice -una di quelle che non hanno più posto in casa per i libri o che passano in biblioteca settimanalmente – ma non mi sono mai cimentata prima nella scrittura di nessun genere.
È nato tutto nella mia testa all’inizio di quest’anno, e ho deciso di provarci. Era una specie di prova personale ma poi, quando mi sono ritrovata davanti il libro terminato mi sentivo molto orgogliosa e soddisfatta, e così ho deciso di condividerlo pubblicandolo in autonomia. Nessuno sapeva del manoscritto che stavo scrivendo… solamente il mio compagno
“Ti vengo a trovare in un sogno un giorno di questi” è il tuo primo romanzo pubblicato in self, di cosa parla?
“Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi” è il mio primo romanzo e nasce nella mia mente come una storia d’amore, ma poi, durante la stesura vera e propria sono venute a galla molte più cose. Dire che si tratta di una relazione d’amore è un po’ riduttivo probabilmente. Nella mia storia si parla di amicizia, di famiglia, e di amore, certo, ma si parla anche di crescita, di scoperta di sé, di mettersi alla prova, del dolore e della tristezza.
La storia di Jason e Bianca affronta tutti questi temi, affronta gli ostacoli del tempo e dello spazio, il coraggio di guardarsi dentro e magari di prendere decisioni che possono fare soffrire noi stessi o la persona che amiamo.
Quando hai iniziato a scrivere la storia era già ben scritta nella tua mente oppure nel corso della scrittura hai dovuto apportare delle modifiche o hai aggiunto altro?
Penso di non riuscire a contare le volte che ho cambiato la storia in corso d’opera, tant’è vero che, oltre al quaderno che uso per appuntare le idee, ho iniziato a sfruttare i post it per potermi organizzare al meglio: li attacco, poi li correggo, li sposto e li risposto. Una specie di “caos ordinato”.
Quando ho iniziato a scrivere avevo in mente le caratteristiche principali dei protagonisti, l’ambientazione e alcuni dettagli della storia (come per esempio la differenza d’età che contraddistingue la relazione tra Jason e Bianca), e il prologo. Il prologo è stata la prima parte del libro che ho scritto ed è rimasta tale e quale alla prima stesura. Ma tutto il resto si è sviluppato pian piano.
C’è qualche citazione all’interno del romanzo che ti piace particolarmente…C’è qualche aneddoto legato dietro a quest’ultima?
“Gelosia non vuol dire possessività, ricordatelo. Vuol dire tenere davvero a qualcuno, aver paura di perderlo, tenerci così tanto da temere di non averlo più al tuo fianco in futuro”.
Ho pensato a questa frase che viene detta a Jason da sua mamma quando lui comincia a capire di provare un po’ di gelosia per Bianca. Devo ammettere che qui c’è un po’ di me, del mio pensiero… ho sempre trovato la gelosia-ossessiva-possessiva una cosa davvero inspiegabile. Penso che se in una relazione ci sono tutte le caratteristiche fondamentali di rispetto, onestà e fedeltà non possa esistere quel tipo di legame negativo. Al contrario, la gelosia che inizia a sperimentare Jason, è sana, gli fa comprendere i suoi veri sentimenti, gli fa capire quello che proverebbe se nella sua vita non ci fosse più Bianca, se il suo cuore dovesse appartenere ad un altro uomo.
Si sa che le idee per le scena o per qualche battuta da inserire nei dialoghi tra i personaggi vengono quando meno te lo aspetti, dove annoti tutte queste idee e soprattutto quando ti vengono in mente?
Hai proprio ragione, le idee vengono quando meno te lo aspetti ed in qualsiasi momento. Devo ammettere che per praticità, uso spesso le note del cellulare. A volte mi capita di segnare anche delle semplici parole chiave per ricordarmi l’idea che mi era venuta in mente, oppure in altri casi, proprio un mini dialogo o delle battute che mi sembrano siano adatte a quel personaggio.
Una cosa divertente che riguarda questo argomento è che una volta ero a pranzo con il mio compagno e una delle mie due sorelle. Ad un certo punto, Matilde, ha fatto un complimento sul cameriere che ci ha servito i cocktails, io sono scoppiata a ridere, ma poi sono tornata subito seria, l’ho guardata e le ho detto “Mati, questa me la segno per il libro!”
Nel tuo romanzo racconti una storia d’amore dove i protagonisti, Jason e Bianca, hanno una grande differenza d’età. Per te l’età conta in amore?
Per me l’età non conta assolutamente in amore. Penso che spesso ci sono persone “piccole” che sono molto più mature, oneste, sincere, altruiste e responsabili di altre “grandi” che magari al contrario sono tutto tranne che quello che dovrebbero essere. Finché c’è rispetto, fiducia, sincerità, amore, lealtà, onestà…allora perché no?
Durante la lettura del tuo romanzo ho notato una particolarità molto interessante…i capitoli sono intervallari da lettere. Com’è nata questa idea?
L’idea delle lettere in realtà è nata molto per caso. Dopo aver scritto la lettera che la mamma della protagonista le lascia in ricordo, l’ho riletta e ho pensato che fosse venuta davvero bene. Mi sono persino emozionata da sola… Allora mi sono chiesta : “Cosa le direbbe Bianca se potesse risponderle?”. E così è nato tutto. Sono tornata indietro a rileggere il romanzo scritto fino a quel momento e ho inserito le famose lettere, a cui tengo davvero davvero molto, tra l’altro.
So che è prematuro parlarne ma ci sono nuovi romanzo all’orizzonte?
Sicuramente ci sarà il seguito di questo primo romanzo, che in realtà ho già terminato di scrivere da circa un mesetto. Penso che potrebbe essere pubblicato a inizio 2024, ma non è ancora deciso al 100% (forse potrei anticipare di un mesetto…). Comunque ora mi sto dedicando alla scrittura di un romanzo autoconclusivo che si stacca dal mondo della “Orione Luxury Hotels”. Un romanzo molto diverso, si parla sempre di una relazione, ma l’ambientazione, i caratteri dei protagonisti e la loro storia di vita individuale sono molto lontane del “Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi”.